Ciao a tutti,

comincio questa nuova rubrica sperando di riuscire a coinvolgere studenti di italiano.
L’idea è quella di migliorare la conoscenza della lingua italiana passando attraverso la cultura letteraria e gli occhi degli autori italiani.


Cercherò di parlare di autori contemporanei senza fare una vera recensione del libro o complessi articoli di critica letteraria.
Cercherò di raccontare il libro e l’autore attraverso il mio stato d’animo, ovvero le mie riflessioni dopo averlo letto.


Naturalmente gli studenti potranno intervenire, scrivermi e fare domande.
Ricordo a tutti che la lettura è un’invenzione dell’uomo e non appartiene al suo background genetico. Con la scoperta della lettura il cervello umano ha fatto un salto evolutivo ed è per questo che ritengo che leggere in lingua permetta anche un salto delle capacità linguistiche di uno studente.


Di seguito il mio primo articolo.

 

Apnea di Paola Tinchitella

Questo libro pone l'accento sul femminile, sulla femminilità e sulla donna.
Non so perché ma fatico a decidere cosa scrivere su questo libro.
La forma è curata e lo stile è umano.


Potrei dire che si tratta di un libro scritto col cuore ma smuove spesso lo stomaco.
Provo a dire: un libro sulla rabbia, ma parla di una rinascita.
Parla di una donna che si mette a nudo fino a trovare (o ri-trovare) una via.
La via giusta.


Giusta per chi? Per la morale? Per la sua emotività? Per il suo fisico? Per una dottrina?
Oserei dire che il libro è stato scritto da tre Paole che albergano in un unico corpo.
La Paola di testa, la Paola di cuore e la Paola di pancia.


Tre Paole che albergano in un unico corpo. Un corpo messo a nudo, fisicamente ed emotivamente. Coraggiosamente.

 

(sinopsi)

 

“Isabel vive rinchiusa in una cittadina sull'oceano. La sua vita, al contrario dei suoi rapidissimi pensieri, scorre lenta. In silenzio, in compagnia del suo fedele amico, scende dentro se stessa, in apnea. Ascolta le varie voci del suo io che entrano in contrasto con il suo passato. Affronta le sue nevrosi. Un “senzanome” arriva accogliente, ma lei non è pronta all'immersione. Deve ancora riemergere da se stessa. Alla fine cede e si getta tra le braccia del suo amante, e tra quelle braccia riemerge … trova la donna che è in lei. Rinasce.”

 

Dicevo, il corpo nudo nella fisicità e nell'emotività. Cito dal libro di Paola
“Mi sfioro l'ombelico e sento che lui chiuso dentro me è a un passo. Scivolo via, distesa sul tappeto aspettando che la sua ambrosia mi invada gli addominali, i seni, il collo ... il viso. // Arriva l'intimo che esplode dentro, lui mi raggiunge e mentre scala l'apice della voluttà [...] // E nuove parole sgorgano dagli orgasmi trascorsi, parole fruscianti come pregiata seta.”

 

Cosa mi colpisce di questo libro?


Credo la libertà e l'eleganza con cui Paola si esprime parlando di ciò che le donne, in un mondo dove la morale vale più del proprio fisico, dovrebbero tacere, dovrebbero negarsi di provare e soprattutto di dire. Dove la libertà della donna non deve essere espressa perché fa paura all'uomo. Dove l'uomo spaventato può diventare violento ed essere descritto come "povero uomo" dai giornalisti che incalzano nelle nostre vite trasmettendo in questo modo verità false.

 

"Povero uomo" che preso da un raptus (raptus? rapito dal demonio?) ha rapito, maltrattato, violentato, ucciso e fatto a pezzi quella donna, quella bambina ... Paola parla, esprime liberamente sensazioni fisiche, le descrive talmente bene che sembrano morali, forse sono morali? Probabilmente io stessa curo più la mia moralità che il mio fisico e in parte invidio la capacità di Paola di invertire questo binomio. La invidio ma soprattutto ammiro il suo coraggio che mi sento, in questo post, di sostenere per andare avanti.

 

Le risposte che aspettiamo arrivano sempre quando meno ce lo aspettiamo.
Cito dal libro di Paola

"Chiamami appena torni ... non lasciarmi sospesa nel vuoto".

Non ho risposta e temo che non l'avrò mai.

 

Ma non vi dirò come andrà a finire.

 

Rifleggendo – da riflettere ciò che si legge o leggere ciò che si riflette