Il festival UMBRIA JAZZ si volge a Perugia.
La città è piccola, pulita, organizzata; è una città gentile e giovane, piena di studenti universitari.
Vi ricordate che lì c’è anche l’UNIStraPG? L’università per stranieri, Gli esami CELI….
UJ nasce nel 1973, dopo 20 anni di sperimentazioni e avventure, culminate con un paio di concerti di rilievo, tipo quello di Louis Armstrong e Chat Baker.
Nel 2003, dopo 30 anni, il festival della musica jazz assume l’aspetto che ha adesso: il primo festival, quello dei concerti degli artisti famosissimi all’arena santa giuliana – quest’anno c’è stato anche Lenny Kravitz, ma anche Nile Rodgers….;
il secondo festival, quello del Teatro Morlacchi, per gli amanti del genere e i virtuosi della musica; completano il tutto la marchin’ band, nel rispetto della tradizione di New Orleans; e le jam session, cioè le improvvisazioni, le riunioni non pianificate, tra diversi musicisti;
e il terzo festival, quello delle strade, dei vicoli, all’aperto, quello del “non solo jazz”…. Quello che se hai voglia di suonare, lo puoi fare e qualcuno ti ascolterà, quello che se hai voglia di ballare sicuramente lo farai, e se hai voglia di sorridere e battere le mani…. Tutto sarà molto semplice, anche essere elegante e seguire il ritmo della musica.
Io sono stata a UJ solo un paio di volte. La dimensione che preferisco è quella del terzo festival, quindi quella di strada. Ma anche quella dei concerti ai giardini Carducci, dove c’è un panorama sulla valle, tavoli da pic-nic, un palco con concerti coinvolgenti, tanta gente di tutti i tipi, di tutte le età, di tutti i gusti, di tutto il mondo, con cui brindare, ballare, cantare, parlare.
E dove ho conosciuto Giacomo e Loretta, con cui vi lascio a chiacchierare di questi due giorni fuori dalle regole.
Ah, un paio di curiosità: nel 2022 UJ è citato in una puntata dei Simpson;
UJ collabora con l’università di Berklee, a Boston, dove tra l’altro insegna un mio caro studente.