La sera scorsa ho incontrato un nuovo amico, Alban. È di Roma e fa falegnameria. L’ho incontrato qualche sera fa durante un incontro di Meetup. Siamo andati in bar, dove abbiamo parlato intero in italiano. Dapprima, non lo riuscivo a sentire per causa del rumore in bar. Con il tempo, come ho iniziato a abituarmi allo suo stile di parlare, mi ho sentito più a mio agio quando parlavo in italiano. Potevo leggere le sue labbra e decifrare quello che diceva. Conoscere una persona è un processo dinamico, cioè ci abituiamo comportamenti dell’altra persona come se fosse una lingua nascosta. Infine ci parlavamo con spigliatezza. Parlavamo delle differenze nei appuntamenti tra l’Italia e gli Stati Uniti, la sua voglia di viaggiare, e la situazione politica negli Stati Uniti. Lo trovo una persona intelligente, un po’ grave, e paziente con il mio italiano. Dopo qualche birra e cena, abbiamo fatto una passeggiata per il cuore di Roma. Fuori dal bar rumoroso, ho sento che potevamo chiacchiere con più libertà. Faceva bel tempo, e dopo la pioggia le strette strade avevano un luccichio sotto i lampioni. Nonostante la pioggia era una sera vivace. C’era un sacco di persone passeggiando, mangiando fuori, chiacchierando e ridendo. Siamo passati per Campo di Fuori, dove ho visitato qualche giorno fa, e mi sembrava più tranquillo di prima. Alban mi raccontava dei suoi giorni uscendo in questa piazza. Mi immaginavo com’è crescere a Roma, una città così ricca di storia. Mi faceva far mi domande: potrei viverci? Se vivessi in una città più vivace di dove vivo ora, mi cambierei? Amo l’energia delle città grandissime e le storie che le accompagnano. Potrei immergermi nelle storie e impararne. Queste storie della umanità mi interessano molto. Abbiamo continuato verso il Pantheon. Era illuminato e la piazza che lo circonda era abbastanza priva di persone. Parlavamo della apprendimento delle lingue e di come Alban vuole imparare inglese. Ha piani di vivere in Australia per al meno un anno.