La lingua cinese è al primo posto della classifica delle lingue più parlate nel mondo. Stando a recenti ricerche, il cinese viene parlato ogni giorno da 1,3 miliardi di persone in totale. In particolare, la variante linguistica mandarina-settentrionale conta già 1,12 miliardi di persone che la parla come prima o seconda lingua, con la maggior parte che la pratica quale lingua nativa. La famiglia mandarina-settentrionale è la prima famiglia linguistica al mondo per numero di parlanti nativi ed è, come parlanti totali, al secondo posto, di poco al di sotto della lingua inglese.

Il cinese è una lingua particolarmente affascinante, che incanta soprattutto per la varietà di dialetti e varianti linguistiche. Tra queste, il mandarino è la più conosciuta e spesso contrapposta, soprattutto in materia di traduzioni e interpretariato, a quello che viene comunemente chiamato “cinese semplificato”. Troppo spesso, però, si è convinti che cinese e mandarino siano la stessa lingua. Questa convinzione, del tutto errata, porta a usarli in tantissime occasioni in maniera intercambiabile. Ciò porta a delle incomprensioni e, soprattutto, non rende fluida la comunicazione con la gente del luogo.

Nonostante esista indubbiamente una relazione tra cinese e mandarino, altrettanto indubbia è la differenza che intercorre tra le due varianti linguistiche. Non si tratta di una mera differenza di geolocalizzazione – per cui il cinese viene parlato in Cina e il mandarino è più diffuso a Taiwan. Sono tante e diverse le componenti che le contraddistinguono, ma come riuscire a distinguere in modo efficace una varietà linguistica dall’altra?

La lingua cinese

Spesso, soprattutto quando si è all’inizio di un percorso di apprendimento di lingua cinese, si commette l’errore di considerare il cinese come un unico gruppo linguistico. Questa considerazione non è affatto corretta, in quanto, come detto, a Taiwan il cinese non viene parlato né compreso, come invece accade con il mandarino. In genere, possiamo dire che con la definizione di lingua cinese ci riferiamo a un linguaggio standard che viene parlato in tantissimi Paesi. È una lingua che appartiene al ceppo della lingue sino-tibetane e che include al suo interno una suddivisione in tantissime lingue e in tantissimi dialetti: parliamo di varietà linguistiche regionali tra cui rientrano, tra le più popolari, mandarino, Wu, cantonese (Yue) e Min. Ognuno di questi dialetti viene parlato in maniera specifica in alcune regioni della Cina e ognuno di loro possiede delle caratteristiche peculiari, sia nel parlato che nella scrittura.

Il cinese mandarino

Come introdotto in precedenza, quindi, il mandarino appartiene sì alla grande famiglia della lingua cinese ma rientra in quelli che sono i “dialetti”. Tra le curiosità di questa lingua, c’è da ricordare che il nome “mandarino” deriva da quella che era la lingua imperiale di Pechino ed è oggi spesso conosciuto anche come “cinese standard” o “cinese standard moderno”. Il mandarino è, dunque, la lingua ufficiale della Cina continentale e di Taiwan ed è parlato soprattutto nelle regioni settentrionali, centrali e sud-occidentali della Cina. È una varietà molto usata, è la lingua che viene adottata dal governo, dal mondo dell’industria, dal settore dell’istruzione e in quello dell’intrattenimento.
Non è da sottovalutare un altro aspetto del mandarino, ovvero che anche questa varietà si ramifica a sua volta in diverse specie linguistiche, ad esempio le varietà Nether Yangtze e Southwest.
A livello di caratteristiche di questo gruppo dialettico, c’è da ricordare che è, senza ombra di dubbio, il più grande di tutta la regione cinese, che va nello specifico dalla regione dello Yunnan a sud-ovest fino allo Xinjiang a nord-ovest, fino ancora a Heilongjiang a nord-est.
Una particolarità del mandarino è che la maggior parte delle sue varianti include quattro toni diversi. È interessante anche ricordare come alcune varianti di questo gruppo dialettico includano delle consonanti retroflesse iniziali: è il caso del cinese mandarino parlato a Pechino, che ha conservato questa tipicità, persa invece in molte varianti cinesi della parte meridionale.

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Le differenze tra cinese semplificato e cinese mandarino

Ora che abbiamo inquadrato le origini, la storia, la diffusione e le caratteristiche principali di queste due varietà linguistiche, possiamo trarre le dovute conclusioni su quelle che sono le differenze tra cinese semplificato e cinese mandarino. Innanzitutto, va tenuto conto che la maggioranza degli Han e dei diversi, numerosissimi, gruppi etnici presenti in Cina, parlano quello che è il cinese semplificato. Il cinese mandarino, invece, viene parlato come lingua nativa o seconda lingua da oltre 1 miliardo di persone. Quindi, tra le differenze principali, c’è la diffusione di queste varianti.
Volendo dare uno sguardo più al particolare – e, quindi, a quella che è la struttura della lingua e le sue peculiarità – possiamo senz’altro aggiungere che il cinese mandarino presenta molti più termini di tipo polisillabico rispetto al cinese semplificato. Quest’ultimo, infatti, non ne ha più.C’è da aggiungere che il cinese mandarino è meno udibile rispetto a quello semplificato.
La differenza maggiore, in ogni caso, sta proprio nella radice di queste due lingue: “cinese” è la parola che abbraccia tutte le varianti linguistiche, mentre la lingua mandarina è quella più largamente utilizzata.

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Il cinese è una lingua molto complessa e questo aspetto delle varietà linguistiche non è che un fattore di cui tenere conto nel momento in cui si decide di imparare il cinese. Per questo, per quanto sia possibile cimentarsi con l’apprendimento del cinese da autodidatta, è sempre e comunque consigliabile farsi guidare da un professore di cinese o da un tutor specializzato. Le motivazioni sono diverse: avere il supporto di un professionista di lingua cinese ti aiuta a orientarti tra tutte le particolarità e le difficoltà di questa lingua, dalla fonetica al sistema di scrittura. È per questo importante non lasciarsi spaventare e, piuttosto, farsi aiutare nella definizione di un piano di studi efficace, che tenga conto del tempo che puoi materialmente dedicare allo studio della lingua e alla pratica. Scegliendo un professore di cinese su italki, avrai non solo la certezza di affidarti a un professionista qualificato, ma potrai anche valutare a chi rivolgerti in base alle tue esigenze di costo, imparando il cinese comodamente dove vuoi, online.

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