Lo sentiamo nei testi delle canzoni da generazioni, lo parlano nei film al cinema, gli attori delle serie tv più famose degli ultimi anni, lo leggiamo nei libri, nelle poesie, nelle opere teatrali. In qualsiasi parte del mondo se ne può trovare frasi napoletane.
Stiamo parlando del dialetto napoletano, riconosciuto come idioma autonomo. Il napoletano, quindi, è una lingua a tutti gli effetti dal punto di vista tipologico-linguistico.
Come è nata la lingua napoletana?
La matrice è antica: come è noto, Neapolis è stata fondata dagli antichi greci nel VI sec. a.C., è greca infatti la matrice di molti frasi in napoletano e termini napoletani. Il latino, poi, ha lasciato la sua traccia a partire dal 326 a.C. quando la città divenne colonia dell’Impero Romano.
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la lingua partenopea ha subito innumerevoli modifiche apportate dalle lingue esterne che ne entravano in contatto. Arabi, normanni, francesi, spagnoli, persino gli americani, durante la seconda guerra mondiale, hanno influito sulla nascita di alcune espressioni napoletane.
Uno dei testi più antichi di testimonianza scritta, il Placito di Capua, risalente al 960, è scritto in una forma antica del dialetto napoletano.
Nonostante il processo di omologazione alla lingua italiana iniziato con l’arrivo di Garibaldi e la fine del Regno delle Due Sicilie, il napoletano è resistito nel tempo tanto da essere ancora oggi apprezzato e utilizzato in tutto il mondo.
La parlata napoletana è ricca di espressioni e parole colorite e divertenti con le quali si riesce ad esprimere in breve un concetto sarcastico, divertente o scomodo.
Gran parte del patrimonio linguistico italiano e, in particolare, napoletano è composto di un linguaggio gestuale. Quando vi troverete a parlare con una persona in napoletano, dunque, prestate molta attenzione alla mimica facciale, espressiva e gestuale. Dietro ogni movimento si nasconde una storia!
Alcune delle espressioni napoletane più usate
Se sei pronto per visitare Napoli e vuoi immergerti completamente nell’atmosfera della città, ti consiglio di memorizzare almeno alcune frasi in napoletano e espressioni quotidiane che le persone possono rivolgere a te e che tu puoi divertirti ad utilizzare.
- Se stai facendo acquisti, per prima cosa saluta il venditore con un “Bongior” o “Bonaser”.
Poi continua chiedendogli il prezzo di ciò che ti interessa: “Quant ven?”.
Se concludi gli acquisti o se sono stati particolarmente gentili con te, ringrazia prima di uscire con un “grazie assai”.
- Ti trovi in difficoltà perché non riesci a capire cosa ti stanno dicendo? Allora ribatti con un bel napoletano “nun’t capisc”. Ricorda, in questo caso, che la -sc finale deve essere pronunciata come “ascella” e non come “scuola”. Se, invece, è tutto chiaro puoi affermare “Aggia capit”.
- Presta attenzione alle indicazioni che possono darti i parlanti napoletani quando gli chiedi dove si trova un luogo o una cosa. “Accà” significa “qua/di qua”; “allà” significa “lì/ di là”.
- Una delle frasi più importanti da capire e da utilizzare: “A Maronn t’accumpagn”, di solito usata per salutare una persona che non si vedrà per il resto della giornata.
- Una frase che sentirai spesso se sei stato invitato a pranzo a casa di napoletani è: “Addo’ magnano duje ponno magnà’ pure tre.” Vuol dire che dove ci sono due persone a mangiare c’è cibo sufficiente anche per una terza persona.
Ma la frase più famosa napoletana è “Vide Napuel e po’ muore”: vedi Napoli e poi muori.
Questa espressione napoletana famosa descrive perfettamente il sentimento di amore e nostalgia che la città di Napoli fa vivere ai suoi abitanti e anche ai turisti.
Frasi in napoletano divertenti
Le frasi napoletane, ormai, sono parte integrante della vita di ogni giorno di moltissime persone che non conoscono Napoli e la sua lingua.
Il napoletano è diventato universale grazie alla musica di Pino Daniele, ai film di Massimo Troisi e ai più recenti film di Paolo Sorrentino e Mario Martone.
Negli ultimi anni si è diffusa in tutto il mondo la serie televisiva Gomorra e il best-seller di Elena Ferrante L’amica geniale diventato a sua volta una serie televisiva seguita in Italia e all’estero.
Inoltre, l’Accademia della Crusca ha pubblicato il primo vocabolario di lingua napoletana composto da 4 volumi e circa 3000 pagine.
Di seguito troverai una lista di dieci espressioni in napoletano, alcune sono frasi in napoletano divertenti per chi le ascolta per la prima volta.
- Quann’ o’ mar è calm ogni strunz è marenaro: quando il mare è calmo ogni stronzo diventa marinaio.
- Meglio murì sazzio ca campà diùno: meglio morire sazio che vivere a digiuno.
- E chiacchiere s’ ‘e pporta ‘o viento; ‘e maccarune jengheno ‘a panza: le chiacchiere se le porta il vento, i maccheroni riempiono la pancia. Allude alla concretezza di ciò che si dice e si fa.
- A’ vita è n’apertura e cosce e ‘na chiusura e cascia: la vita è un’apertura di cosce e una chiusura di cassa. Inizia con un rapporto sessuale e termina con una bara.
- Nun sputà n’ciel ca n’facc te torna: non sputare in cielo che poi ti ritorna in faccia.
- Chi chiagne fotte a chi ride: chi piange frega coloro che ridono.
- Dicette o pappice vicino a’ noce, ramm’ o tiemp’ ca te spertose. Disse il verme alla noce: dammi tempo che ti perforo. Questo proverbio al tempo stesso allude alla pazienza dell’attesa o al momento della vendetta.
- Me pare Pascale passaguai: mi sembri Pasquale passa guai.
- È fernuta a zezzenella: È finita la pacchia.
E per concludere, direi, che Ògne scarrafóne è bbèllo ‘a màmma sóia: ogni scarafaggio è bello per la propria madre. Il napoletano per i napoletani è la lingua più bella che esiste.
Divertiti a cercare online altre espressioni, recuperale dai film e dalle canzoni che più ti piacciono e impara anche come pronunciare le frasi in napoletano.
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